2000
'ZEILIGE WEIN NACHT

… Il titolo insinua un dubbio sul suo significato: si traduce con ''La Santa Notte del Vino'' oppure con ''La Notte di Natale''?

Il racconto fu presentato in una fredda serata prenatalizia nella chiesa campestre di Santa Margherita di Rotzo, recentemente restaurata, allietata con i canti di un coro e con un trasferimento del clima dell’epoca in cui era ambientato: il 1488: nel senso pieno della parola. La bella chiesetta era illuminata da tre candele e qualche altra leggera luce mentre il freddo era molto realistico, essendo andato in blocco l’impianto di riscaldamento. Il fatto che fosse strapiena contribuì a ridurre (un pochino) il disagio: meglio fu quando all’uscita ci fu vino brulè ad abundantiam (ricetta dell’autore).
In quell’anno il povero parroco, accompagnato dal figlioletto magro e pallido, si accingeva a celebrare la tradizionale messa della Vigilia. La si radunavano gli adulti con i doni che, una volta benedetti dal prete, avrebbero fatto la felicità dei figli all’indomani. Sennonché il diavolo, regnante sull’Altarknotto nel sovrastante monte dell’Altaburg, mosso da invidia scaraventò una spaventosa tempesta di neve che non solo impedì alla gente di uscire dalla chiesa, ma caricò il tetto della chiesuola di un peso insopportabile… la travatura cominciò a scricchiolare … C’era un’unica arma possibile: suonare la campana di Santa Margherita, temutissima dal demonio: ma la corda si trovava sul piccolo portico esterno: e non si poteva uscire. C’era soltanto una piccola finestra ma chi avrebbe avuto la possibilità di passare in quell’apertura striminzita? Uno c’era…